Teatro classico giapponese
L'arte della recitazione teatrale è diffusa in Giappone da molti secoli, e tanti sono gli stili teatrali che sono nati e talvolta anche morti nel corso del tempo. I due stili più longevi e più importanti, che sopravvivono fino ad oggi con un'ampio programma di spettacoli in tutto il paese, sono il teatro noh e il teatro kabuki.
Il Teatro Kabuki
Il teatro Kabuki (歌舞伎) nacque nei primi anni del XVII secolo, ed era inizialmente molto diverso dal kabuki di oggi. Fu fondato secondo la tradizione popolare da una miko (sacerdotesse dei santuari shintoisti),
Izumo no Okuni, la quale cominciò a reclutare alcune donne emarginate, insegnando loro a cantare, danzare e recitare, e cominciando ad esibirsi nel 1603 sui letti di alcuni fiumi in secca della città di Kyoto.
Queste esibizioni trattavano temi di vita ordinaria, e divennero sempre più popolari, tanto che lo stile cominciò ad essere imitato da molte compagnie teatrali, e divenne una delle forme di intrattenimento più diffuse nei quartieri a luci rosse di Tokyo e di Kyoto del tempo.
La caratteristica principale di questo primo "stadio" del teatro kabuki (chiamato
onna-kabuki) erano proprio la presenza di sole donne tra gli attori, anche per le parti maschili, e queste donne erano spesso anche disponibili come prostitute dopo gli spettacoli.
Nel 1629 questo tipo di spettacoli fu proibito dallo shogunato, e le attrici donne furono sostituite prima da giovani ragazzi, e successivamente solo da maschi adulti, che interpretavano qualsiasi ruolo sia maschile che femminile.
A partire da questo momento cominciò a formarsi il kabuki arrivato fino ai nostri giorni, dove le danze lasciano sempre di più spazio alla recitazione come perno degli spettacoli.
La "Golden Age" di questo stile teatrale è stata il periodo
Genroku (1673-1841), durante il quale il kabuki si andò via via definendo, influenzandosi a vicenda con il
bunraku (il teatro giapponese delle marionette), e fu in questi 2 secoli che furono scritte molte delle opere più celebri, tra cui quelle del più celebre drammaturgo della storia giapponese,
Chikamatsu Monzaemon.
Le opere di teatro Kabuki vengono raggruppate in tre categorie principali, a seconda del tema:
- Jidai-mono, le opere a tema storico, che narrano in particolare delle gesta degli antichi samurai. Più che alla storia, questo genere si avvicina di più al mito, le storie narrate sono infatti spesso contornate da elementi fantastici e leggendari, prendendo spunto da poemi epici classici o da testi storici rimaneggiati dagli autori con l'aggiunta di elementi magici e misteriosi.
- Sewa-mono, la categoria opposta alle opere jidai-mono, queste opere sono infatti ambientate nel mondo contemporaneo di quando furono scritte, e descrivono storie di gente comune; questo realismo si nota non solo nelle trame ma in tutto lo stile della rappresentazione, nella scena e nei costumi.
- Shosagoto, le opere di danza.
La scena nel teatro Kabuki
Il palco di un teatro kabuki è caratterizzato dall'
hanamichi, una specie di passerella, di prolungamento del palco che passa in mezzo agli spettatori, che viene utilizzato non solo per l'entrata o l'uscita di scena degli attori, ma a volte vi vengono recitate anche alcune parti dello spettacolo.
Il palco è inoltre dotato di varie "tecnologie", nate nel corso dei secoli, che aiutano nella realizzazione di una delle caratteristiche principali del teatro kabuki, ovvero la presenza di colpi di scena improvvisi e trasformazioni.
La caratteristica principale è il palco girevole (
mawari butai), inventato già agli inizi del diciottesimo secolo. Ci possono essere inoltre delle botole per fare comparire e scomparire i personaggi (
seridashi e
serioroshi), un sistema di cavi che permette di alzare e far apparire i personaggi come se stessero volando (
chunori), e altri piccoli "stratagemmi".
Dove guardare una rappresentazione di teatro Kabuki in Giappone
Molte grandi città giapponesi hanno almeno un teatro di Kabuki. Tuttavia, gli spettacoli si tengono spesso solo in periodi molto limitati dell'anno e, ovviamente, sono in lingua giapponese. I teatri più famosi tra i turisti stranieri sono il
Teatro Kabukiza a
Ginza (Tokyo) e il
Teatro Minamiza (Kyoto). Questi due teatri, a differenza di tutti gli altri, offrono spesso dispositivi di traduzione in inglese in modo che anche i turisti stranieri possano godersi lo spettacolo. In
questo sito potrete trovare informazioni alcuni dei principali teatri Kabuki del paese, consultare il calendario degli spettacoli e verificare la presenza o meno di supporto in inglese.
Il Teatro No
Il teatro No (能, abbreviazione di
Nogaku) è una delle forme di recitazione teatrale più antiche del Giappone, risalente al XIV secolo, ed anche una delle più raffinate, rivolta principalmente ad un pubblico colto.
Il repertorio di rappresentazioni del teatro No ad oggi conta circa 250 testi, la quasi totalità dei quali ideati vari secoli fa dai grandi maestri di quest'arte. Il fondatore di questo teatro fu
Kiyotsugu Kan'ami (1333-1384), il cui figlio,
Motokiyo Zeami è considerato il più grande drammaturgo di teatro No di sempre. Di molte opere però non si conosce l'autore.
Qui potete scaricare le trame, in inglese, di ben 54 opere originali di teatro Noh in inglese. I temi trattati nel teatro No riguardano il mondo del soprannaturale, quindi aventi come protagonisti divinità o figure come spiriti e fantastmi, oppure personaggi storici e leggendari. Vi sono formalmente 5 categorie secondo cui vengono classificate le opere di teatro No, a seconda del tema:
- Waki-noh, in queste opere il protagonista rappresenta sempre una divinità o un messaggero di una divinità, il tema è sicuramente soprannaturale.
- Shura-mono, queste opere riguardano il mondo degli antichi samurai, il protagonista è sempre un guerriero o il fantastma di un guerriero; Fonte di grande ispirazione per questo genere di opere fu il romanzo epico The Tale of the Heike (Heike Monogatari), che narra della lotta tra i clan Minamoto e Taira per il controllo del paese durante la Guerra Genpei.
- Katsura-mono, in queste opere i protagonisti rappresentano bellissime donne; Questa categoria è considerata la più bella e raffinata, ed è quella che più incarna l'essenza e la filosofia del teatro No.
- Kyojo-mono, questa categoria racchiude tutte quelle opere con temi vari, non appertenenti alle altre 4 categorie.
- Kichiku-mono, in queste opere i protagonisti rappresentano creature come demoni, mostri vari, o animali come ragni o volpi; una delle figure più ricorrenti tra questo genere di opere è la Hannya, una maschera giapponese molto popolare raffigurante una donna talmente gelosa da essersi tramutata in un demone.
La scena nel teatro No
Le scene vengono rappresentate su un palcoscenico in legno di cipresso (
hinoki) con una scenografia quasi inesistente, l'unica decorazione ricorrente è il
kagami-ita, un dipinto su un pannello di legno, raffigurante un albero di pino, posizionato sullo sfondo.
Le musiche nel teatro No
La componente musicale è fondamentale nel teatro No, visto che le battute vengono solitamente cantate.
La musica di accompagnamento è eseguita da 4 musicisti, chiamati
hayashi, tramite strumenti a fiato e a percussione: il
fue (flauto traverso giapponese), l'
otsuzumi e il
kotsuzumi (tamburi giapponesi a clessidra), e lo
shime-daiko (un altro tipo di tamburo giapponese).
Durante la recitazione, i musicisti stanno in fondo alla scena e sono perfettamente visibili dagli spettatori.
Dove guardare una rappresentazione di teatro Noh in Giappone
Come per il teatro Kabuki, se volete godervi a pieno una rappresentazione di teatro Noh è bene che sia presente un qualche sistema di traduzione in inglese. A Tokyo ci sono due teatri felici di accogliere pubblico straniero, ovvero il
National Noh Theatre vicino alla stazione di Sendagaya e il
Cerulean Tower Noh Theatre di Shibuya. Nei rispettivi siti ufficiali si trovano tutte le informazioni necessarie anche in inglese.
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